Il neo acquisto di Motor Valley Racing Division, pur non esprimendosi al meglio, recupera con costanza sino alla top ten, nel secondo atto del CIWRC, prima del ritiro.
L’edizione numero cinquantatre del Rally del Salento non sarà certo una di quelle da ricordare per Stefano Liburdi, al termine di una trasferta che lo ha visto costretto ad alzare bandiera bianca, a tre sole speciali dal termine, per una fatale toccata.
Il neo arrivato in casa Motor Valley Racing Division, con la scuderia emiliana al debutto nel Campionato Italiano WRC, non si dimostrava a proprio agio sulla spettacolo “Pista Salentina”.
“In pista non è andata benissimo” – racconta Liburdi – “perchè, lo ammetto, guidare in circuito non mi emoziona particolarmente ed entrando con gomme fredde è stato davvero un calvario.”
Uscito con il quattordicesimo tempo assoluto, undicesimo di classe R5, il pilota della Skoda Fabia R5 griffata MS Munaretto, condivisa con Andrea Colapietro alle note, si riprometteva di partire con un altro passo al Sabato ma, complice un dritto sulla seconda speciale ed un conseguente calo di concentrazione, il ceccanese rimaneva ancora ai margini della top ten.
Sulla successiva “Specchia” Liburdi iniziava a farsi notare, ottavo tempo assoluto in prova, risalendo posizioni in classifica ed entrando finalmente tra i migliori dieci della generale.
Uscito dalla service area il portacolori della scuderia di Modena iniziava a ritrovare la giusta confidenza ma, sulla ripetizione di “Ciolo”, un’uscita di strada comprometteva l’intera trasferta.
“In avvio di giornata, dopo il dritto, ho iniziato a guidare come non volevo” – aggiunge Liburdi – “e non ero per nulla fluido. Avremmo potuto fare di più ma non avevo la giusta concentrazione. Sulla prima Specchia ho guidato bene, cercando di non commettere errori ed ero fiducioso per il secondo giro. Sulla quinta mi sentivo bene, in crescita, ma sulla sesta è arrivato l’errore. A metà prova avevamo migliorato, di molto, il passaggio della mattina ma, a causa di una mia distrazione, nell’ultima destra sono entrato troppo veloce. Allargandoci abbiamo impattato contro un cordoletto di cemento che delimitava lo spartitraffico di un incrocio. L’urto ha piegato il paracoppa e questo toccava sull’asfalto. Abbiamo concluso la speciale, con un tempo altissimo. Usciti dalla prova abbiamo tentato di sistemare il paracoppa ma, senza attrezzi, era praticamente impossibile. Non riuscendo a sistemare il danno abbiamo deciso di ritirarci.”
Uno stop forzato che si amplifica ulteriormente a causa del coefficiente maggiorato dell’evento pugliese, pari a 1,75 nel CIWRC, e dalla concomitanza con altri appuntamenti obiettivo di Liburdi, a partire dalla Coppa Rally ACI Sport di zona sette dove il pilota di Ceccano ha dovuto dire addio ad una sesta piazza assoluta e di classe R5, aggiungendo anche il potenziale quarto posto mancato nella Logistica Uno Rally Cup by Michelin, ed il secondo nel R Italian Trophy.
“Davvero un peccato per tutti” – conclude Liburdi – “perchè il Salento era una bella occasione per fare molto bene. Ci concentreremo ora sul prossimo Rally di Alba, mettendocela tutta.”